I Comunisti Italiani di Bologna condividono e sostengono la lotta intrapresa dai lavoratori della Logistica a difesa dei loro diritti.
Per i pochi che non lo sapessero la Granarolo, l’azienda nei confronti della quale i lavoratori hanno aperto la vertenza, ha raggiunto nel 2013 un miliardo di fatturato subappaltando la gestione dei magazzini a cooperative che abbattono il costo del lavoro, cioè diminuendo i salari ai lavoratori.
Sabato 1 febbraio 2013 a Bologna i Lavoratori della logistica, in lotta per diritti e dignità contro Granarolo, Legacoop e i poteri costituiti di Bologna, hanno svolto un Corteo, ad aprire la manifestazione uno striscione, a firma del Presidio permanente Granarolo, con una scritta in italiano e in arabo in cui si rivendicava la dignità dello sciopero.
I manifestanti sono arrivati da mezza Italia: lavoratori della logistica insieme ai cittadini che si sono uniti ai facchini in lotta da dieci mesi.
Un altro elemento ha caratterizzato il corteo di sabato, il richiamo alla dignità dei lavoratori. Il concetto è tornato anche negli appelli sottoscritti a favore dei facchini da parte di noti scrittori, come Valerio Evangelisti e Wu Ming, che si sono schierati al loro fianco. Si sono uniti alla lotta anche i lavoratori dei nidi e delle scuole materne bolognesi che hanno annunciato un boicottaggio dei prodotti Granarolo.
I dipendenti comunali hanno regalato 300 euro di buoni pasto ai facchini, un modo concreto con cui sostenere la lotta.
Ad avere rafforzato la già dura contrapposizione sono state le violenze contro un picchetto pacifico e l’arresto di due delegati sindacali del Si Cobas al presidio di giovedì 23 gennaio ai cancelli della Granarolo.
Lavoratori e sindacati chiedono il rispetto dell’accordo sottoscritto a luglio 2013, anche da Lega-coop, Granarolo e CGIL, che prevedeva il graduale reintegro dei lavoratori licenziati per un giorno di sciopero, a tutt’oggi ancora non pienamente rispettato.
Quello che lo stupisce di più in quello che sta capitando ai facchini viene dall'identità dello sfruttatore: cooperative che mantengono arbitrariamente quella denominazione ormai solo formale, appoggiate dal consenso, dalla complicità attiva o dall'indifferenza di sindacati "ufficiali" di cui il tempo ha ingiallito il colore e deturpato le funzioni. Forze che non si vergognano di tradire clamorosamente la loro stessa storia.
E dunque noi Comunisti Italiani ci auguriamo che i lavoratori della logistica tengano duro, in nome di quel valore supremo che ispirò proprio quei proletari come loro che fondarono cooperative e sindacati: la dignità.
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