lunedì 9 giugno 2014

Il Governo Renzi contro i lavoratori pubblici


Con il blocco dei contratti tra il 2010 e il 2014 i lavoratori della P.A hanno perso in media 9.000 euro di potere d'acquisto, quasi 3.000 dei quali in questo ultimo anno. Il calcolo arriva dal responsabile settori pubblici della Cgil.


Questo non turba più di tanto il Governo che, anzi, sulla retorica degli “80 euro” ci ha impostato una intera campagna elettorale. A metà giugno Renzi è pronto a far saltare i dipendenti pubblici sulla base del piano Cottarelli, ovvero la spending review, senza però mettere un euro per il rinnovo dei contratti di lavoro. Prima bisogna vedere quanto i sindacati sono pronti a tagliare.

La riforma della pubblica amministrazione sarà uno dei primi atti del Governo rafforzato dall’exploit di Renzi. L’esecutivo, come previsto, vuole spendersi il bonus per tagliare qualche decina di migliaia di posti di lavoro, e di servizi, e poi semmai pensare al rinnovo dei contratti di lavoro. Il ministro della P.A, Marianna Madia è stata molto chiara in proposito. Prima la riforma della pubblica amministrazione e poi la ricerca delle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, bloccati almeno fino al 2014 ma di fatto ancora senza stanziamenti fino al 2017. Di busta paga si parlerà in seguito.

Intervenendo al Forum della pubblica amministrazione Madia ha ribadito l'intenzione del Governo di varare la riforma il 13 giugno, il tema e' la maggiore efficienza della macchina pubblica.
Madia ha ribadito che si puntera' alla mobilita' volontaria dei lavoratori tra le amministrazioni piuttosto che a quella coatta e che si si vuole abrogare l'istituto del trattenimento in servizio con la probabile liberazione fino al 2018 di circa 10.000-13.000 posti.

Il Ministro Madia sulla possibilita' che si trovi un accordo con i sindacati ha glissato asserendo che li incontrerà e alla richiesta, avanzata da questi, di rinnovo dei contratti ha iniziato la nenia della mancanza di risorse.

L’unico modo per affrontare la sfida sul pubblico impiego è quello di cambiare davvero la pubblica amministrazione, migliorando i servizi e recuperando risparmi per retribuire meglio chi lavora al servizio delle comunita.

Per cambiare davvero la pubblica amministrazione bisogna affrontare seriamente il ruolo dei Dirigenti, incapaci o collusi, e migliorare i servizi recuperando risparmi per retribuire meglio chi lavora al servizio delle comunità.
Cinque anni di blocco dei contratti, dieci di limitazione del turn-over e cattivo utilizzo della flessibilità' sono vere ingiustizie ai danni non solo dei lavoratori, ma anche di cittadini e imprese.

Sarà da approfondire poi la segnalazione che arriva dai Cobas del pubblico impiego riguardante una circolare che passando al setaccio i contratti decentrati degli enti locali per scoprire qualche “indebita” attribuzione costringe i lavoratori a restituire le somme già avute.

Se qualcuno pensa ancora che i dipendenti pubblici siano dei privilegiati dovrà ricredersi verificando la perdita di potere di acquisto degli stessi e la totale mancanza di turn-over. Tutto questo si riflette sui servizi resi ai cittadini scatenando una spirale perversa che colpisce sempre e solo i più deboli.

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