giovedì 23 gennaio 2014

I Comunisti Italiani sostengono lo sciopero del'Usb - No alla privatizzazione del trasporto pubblico

I COMUNISTI ITALIANI DICONO NO 
ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO

Il 24 gennaio 2014 l’Unione Sindacale di Base (USB) ha indetto uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale contro le politiche liberiste intraprese dal Governo sui servizi pubblici.


I Comunisti Italiani di Bologna condividono le ragioni della protesta tesa a contrastare le scelte di privatizzazione che hanno visto ripercuotersi i costi di tali decisioni sempre sui lavoratori e sugli utenti del servizio.


La Regione Emilia Romagna prepara ora la gara d’appalto per privatizzare anche il trasporto pubblico ferroviario.

Noi Comunisti denunciamo da tempo che ogni processo di privatizzazione ha sempre determinato il peggioramento dei servizi, l’aumento delle tariffe e la
diminuzione dei diritti dei lavoratori, così come dimostra l’esperienza di Bologna.

Diciamo NO alla privatizzazione messa in atto da Regione, Provincie e Comuni che, dietro la giustificazione di diminuire i costi e migliorare il servizio, nascondono solo la volontà politica di consegnare il trasporto pubblico alla logica del
profitto.

Riteniamo fondamentale per tutti il diritto alla mobilità garantito dal trasporto pubblico e, dunque, saremo in campo in tutte le lotte volte a rendere effettivo tale diritto, così come siamo stati in campo nelle battaglie per i Referendum contro la
privatizzazione dell’acqua ed il finanziamento alle scuole private.

Pertanto il Partito dei Comunisti aderisce alla manifestazione indetta per il giorno 24 gennaio 2014 e invita tutti i cittadini alla massima partecipazione e a portare il sostegno.

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Dal sito nazionale:

http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=9172&mode=thread&order=0&thold=0

Con Usb per un trasporto pubblico migliore 

“ll 24 gennaio 2014 l’Unione Sindacale di Base (USB) ha indetto uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale contro le politiche liberiste intraprese dal Governo sui servizi pubblici.
Condividiamo le ragioni della protesta tesa a contrastare le scelte di privatizzazione che hanno visto ripercuotersi i costi di tali decisioni sempre sui lavoratori e sugli utenti del servizio, e che determineranno un peggioramento dei servizi, l’aumento delle tariffe e la diminuzione dei diritti dei lavoratori, così come è sempre avvenuto.
Per noi continua ad essere fondamentale per tutti il diritto alla mobilità garantito dal trasporto pubblico e ci batteremo contro questo ulteriore processo di privatizzazione così come abbiamo fatto nella tornata referendaria contro la privatizzazione dell’acqua ed il finanziamento alle scuole private.”
Stefano Barbieri, resp. Lavoro Pdci

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