domenica 18 maggio 2014

I Candidati e il Programma dei Comunisti Per Calderara



ELEZIONI CONSIGLIO COMUNALE DI
CALDERARA DI RENO (BO)
25 MAGGIO 2014

LISTA N° 1“COMUNISTI PER CALDERARA”




CANDIDATO SINDACO:            CIRO RINALDI

CANDIDATI:

1.    PUPINO SILVANO            OPERAIO SPECIALIZZATO
2.    RINALDI KATIA                STUDENTESSA
3.    CARACCIOLO ALBERTO SINDACALISTA
4.    LAURIA GIOVANNI          OPERAIO SPECIALIZZATO
5.    LAURIA FABIO                 STUDENTE
6.    BELLANOVA GIUSEPPE TECNICO ENERGIA
7.    AREVALO CARLA            STUDENTESSA
8.    MILAZZO SARA               LAVORATRICE PRECARIA
9.    BATTISTI LORENZO       ECONOMISTA
10.  CRISPINO FILOMENA    PENSIONATA
11.  AGRELLO GIUSEPPE     LAVORATORE PRECARIO
12.  STAGNI BRUNA              PENSIONATA




IL 25 MAGGIO VOTA LA LISTA

COMUNISTI PER CALDERARA


PREMESSA

Calderara di Reno è una realtà che merita di essere governata con determinazione, coraggio, competenza.
Bisogna agire con la consapevolezza che il contesto economico e sociale attuale è particolarmente delicato. Occorrerà costruire a livello locale le condizioni per ridurre l’impatto negativo della crisi attraverso il rilancio economico, sociale e culturale.
Si tratta, quindi, di dare vita ad un progetto ambizioso e realistico al tempo stesso, sul quale mobilitare le migliori energie cittadine.
Le amministrazioni locali sono chiamate, nel quadro istituzionale, ad una radicale innovazione delle politiche, volta ad obiettivi di tenuta sociale e di rilancio economico.
Anche a livello territoriale, infatti, si tratta di svolgere una concreta funzione pubblica di qualificazione dello sviluppo, nella direzione dell’interesse generale. La città è infatti la dimensione sociale più sollecitata sia dai processi socioeconomici in atto (la crisi economica e produttiva, l’immigrazione, la trasformazione dei modelli di mobilità e di consumo, sia dal diffuso senso di insicurezza, da una domanda di protezione che riguarda il lavoro, il reddito, ma anche la salute e l’ambiente.
Siamo convinti che il ruolo di regolazione del sistema pubblico resti indispensabile per la tutela degli interessi dei deboli, nei rapporti di lavoro, nei diritti individuali e collettivi, per la tutela dei beni sociali, tra cui in primis l’ambiente e la salute, ribadendo in particolare il concetto di acqua bene comune e non merce in balia del mercato.
Il Comune di Calderara è da anni integrato nell’Unione Comunale delle Terre d’Acqua, con altri cinque Comuni: Anzola, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata, per un totale di circa 80.000 abitanti. L’area della nuova realtà amministrativa dovrebbe essere non solo più popolosa e vasta ma anche più efficiente, meno gravosa, più trasparente ed aperta alla partecipazione democratica dei cittadini.
Già alcuni importanti servizi sono amministrati e organizzati in modo intercomunale:
  • l’assistenza e il welfare, attraverso SENECA la società pubblica per i servizi alla persona, che gestisce le case protette e i centri diurni per gli anziani e l’handicap e dovrà ampliare la propria attività ai settori degli asili nido, dell’assistenza sociale e del trasporto sociale (coordinando in modo più efficiente ciò che continuerà ad essere attuato attraverso associazioni di volontariato).
  • La polizia municipale, fondamentale per la salvaguardia della legalità, della sicurezza sul lavoro, la sicurezza stradale e l’educazione alla stessa, la coesione sociale.
  • Varie funzioni istituzionali relative al personale e alla sua gestione, alle forniture, alla organizzazione del commercio, delle fiere e dei mercati, delle manifestazioni ricreative e sportive negli spazi pubblici, delle funzioni culturali e di rappresentanza.
  • I rapporti con le società dei servizi pubblici (prime fra tutte GEOVEST e il CENTRO AGRICOLTURA e AMBIENTE G. NICOLI), che sono una caratteristica positiva del nostro territorio e devono essere mantenute pubbliche, all’avanguardia per le tecniche, per il corretto impiego del personale e per la trasparenza e partecipazione dei cittadini utenti.
Lo statuto delle Terre d’Acqua incoraggia una ampia partecipazione di tutte le forze politiche presenti nell’area e consente una vasta partecipazione dei cittadini, che va meglio sviluppata tramite canali trasparenti di comunicazione.
Senza indulgere a sprechi o inutili bardature, ma attraverso aggiornati sistemi di programmazione e comunicazione, vanno sviluppati nuove semplificazioni delle strutture comunali, sul modello di quanto era già avviato quando fu redatto in modo associato il Piano Strutturale Comunale delle Terre d’Acqua, cioè costituendo organi tecnici comuni, unificando e semplificando norme e procedure, gestendo e difendendo in modo unitario un territorio e un paesaggio urbano e rurale che per qualità produttiva, bio diversità, regimazione delle acque, valori storici e vivibilità può rappresentare un importante bene comune.
I Comuni, insieme, possono affrontare con speranza di successo anche le minacce della crisi planetaria mettendo in esecuzione in modo diffuso, solidale e responsabile i cambiamenti proposti con la partecipazione di molti cittadini e lavoratori nell’iniziativa del PATTO DEI SINDACI, con il finanziamento e lo stimolo dell’Unione Europea.
Consideriamo centrale e strategico l’investimento a favore della scuola pubblica e dei giovani e
valutiamo le politiche per l’infanzia di primaria importanza per una città che vuole avere una prospettiva, un domani migliore, una comunità sostenuta da relazioni solide.
Coesione sociale, qualità della convivenza urbana, benessere e solidarietà: sono questi gli assi portanti della nostra proposta politica.
Calderara di Reno non ha bisogno di crescere dal punto di vista del consumo del territorio, ma di salvaguardia e qualificazione dello stesso. Questa realtà consegna alla prossima Amministrazione la responsabilità e il dovere di scelte appropriate ed efficaci in materia di bilancio, di politiche tariffarie, coinvolgendo nelle scelte i cittadini e le organizzazione. L’autonomia finanziaria dei Comuni implica, in questo contesto, una responsabilità nella selezione delle priorità e grande impegno nelle azioni di controllo e contrasto dell’elusione e dell’evasione fiscale.
L’dea di città che proponiamo è questa: una città che protegge, che include, investendo nei suoi servizi sociali, educativi, sanitari, culturali, e progetta, creando le condizioni per uno sviluppo centrato sull’innovazione, sulle qualità umane e ambientali, sulla sostenibilità e sulle infrastrutturedel proprio territorio.
Calderara di Reno dovrà essere una città che funziona, una città che si muove e lavora, una città solidale e sana.

Organizzazione Comunale

L’organizzazione comunale, nel quadro delle funzioni associate nelle Terre d’Acqua può giocare
un ruolo determinante nella traduzione del programma elettorale in azioni concrete e risultati misurabili, per passare dalla volontà politica alla gestione e alla operatività.
Il personale dell’Amministrazione costituisce la risorsa più preziosa, specie per un ente che, come il Comune, eroga servizi. Una gestione trascurata e disattenta è causa di disagio individuale che si ripercuote sull’intera organizzazione, compromette la qualità dei servizi e il conseguimento dei risultati.
Investire sul personale “conviene” e nella “gestione del personale” deve prevalere l’orientamento alla persona, per recepirne esigenze, bisogni e proposte.
Lo spazio delle “relazioni” tra il dirigente e la sua struttura e tra strutture e gruppi diversi
non costituisce uno spreco. E’ un valore sociale, misurabile in termini di incremento di
efficienza e qualità dei servizi oltre che di benessere organizzativo e individuale.
Le leve su cui occorre lavorare sono il metodo ed i valori.
Il metodo deve essere improntato al rispetto dei reciproci ambiti di autonomia tra amministratori e personale e all’ascolto dei dipendenti come portatori di esperienza e di un potenziale spesso non valorizzato.
I valori devono essere quelli della trasparenza realizzata attraverso la partecipazione e la condivisione, la comunicazione, la rendicontazione e la verifica, della semplificazione (tangibile all’esterno, in termini di velocità e semplicità di accesso alle pratiche e alle informazioni), dell’etica (intesa come condivisione delle regole , legittima delle azioni e delle procedure, responsabilità sociale nei confronti della cittadinanza), della meritocrazia (valorizzando le professionalità e le competenze interne all’ente) nel rispetto della economicità( realizzata attraverso l’utilizzo proficuo delle risorse disponibili e il controllo della spesa e dei costi).

Verso la città Metopolitana

La legge che sostituisce la Provincia di Bologna con la nuova organizzazione della città metropolitana è vigente.
Noi ci impegneremo per una costituzione del nuovo organismo che tragga piena legittimità dalla elezione diretta del suo Presidente e dei diciotto consiglieri che ne costituiscono il consiglio, candidati su liste che comprendano come eleggibili in Provincia i soli sindaci e consiglieri eletti dei comuni che la compongono. Siamo quindi contrari alla proposta alternativa di nomina “di secondo grado” da parte dei consigli comunali che finirebbe per risolversi in un accordo fra i partiti più rappresentativi, non lasciando spazio alle opposizioni e soprattutto, annullando il giudizio sovrano degli elettori.
La nuova città metropolitana di Bologna deve avere piena legittimità per sviluppare serie azioni di rinascita del territorio e dei beni comuni, della cultura e della scuola, della sanità, della mobilità pubblica senza schiacciare le autonomie dei Comuni e delle loro Unioni am integrandone l’azione in norme e politiche d’area vasta più semplici, partecipate e meno onerose.

Sicurezza

Troppo spesso si parla di sicurezza in termini propagandistici, vaghi e inefficaci.
E’ riduttivo pensare ad un concetto di sicurezza che coincida soltanto con la tutela e la salvaguardia dell’incolumità fisica o dei nostri beni, è necessario invece estendere il concetto all’intero universo in cui viviamo. Dalla tutela dell’ambiente, alla sicurezza dei luoghi di lavoro o alla sicurezza alimentare.

Noi crediamo che la sicurezza si possa garantire solo:
a. Garantendo il protagonismo dei cittadini e dell’associazionismo nella creazione di
attività aggregative, culturali e ricreative su tutto il territorio comprese le frazioni.

b. La corretta e chiara gestione della viabilità cittadina è il presupposto essenziale per

una efficace attività di controllo del territorio (segnaletica stradale chiara e visibile,
manutenzione continua del manto stradale).
c. L’educazione alla legalità e al senso dei diritti individuali e comuni che scoraggi favoritismo, elusione, disuguaglianza, arroganza

Mobilità

Una città moderna deve assumere il tema della mobilità come elemento fondamentale per il
miglioramento della qualità della vita e per rendere competitivo il territorio, anche dal punto di
vista degli insediamenti economici e produttivi.
Il sistema della mobilità, del trasporto pubblico, animato finora da tante buone intenzioni, è in
piena crisi perché non si sono realizzate le promesse di un Servizio Ferroviario Metropolitano
integrato con gli altri trasporti pubblici e sociali che lo rendano capillarmente utilizzabile fra tutti
gli insediamenti abitativi, produttivi, scolastici e verso il centro di Bologna. Deve invece essere
gestito in modo da essere competitivo con l’auto privata sia per puntualità, efficienza e comodità
che per costo attraverso una tariffazione integrata e meno gravosa di quella attuale.
L’azienda Tper deve rimanere in mano pubblica, aperta a rispondere ai bisogni dei cittadini,
soprattutto dei pendolari, utilizzando al meglio l’impegno del personale. Nelle Terre d’Acqua è
necessario riformare la rete dei servizi di trasporto pubblico garantendo un migliore accessibilità
fra le frazioni e i centri urbani, fra questi e i centri della salute, le scuole superiori, le attrezzature
ricreative, sportive commerciali e culturali nei giusti orari di esercizio.



Welfare – ISEE – Casa

La crisi economica sta mettendo a dura prova il tessuto di coesione sociale della città. Ampie fasce
della popolazione (lavoratori, famiglie, pensionati, piccoli imprenditori) si trovano a fronteggiare
difficoltà economiche inattese.
Occorre non limitarsi a rifinanziare ciò che è stato fatto finora, bensì orientare la spesa laddove i
bisogni sono cresciuti o sono stati trascurati. Noi crediamo che la priorità siano le famiglie con disabili, con bambini, con anziani non autosufficienti, con lavoratori colpiti dalla crisi.
Più che in passato, serve rafforzare gli interventi sociali o individuarne nuove tipologie, con l’obiettivo di rendere più semplice, esteso e rapido l’accesso dei cittadini e delle famiglie ai servizi, migliorando la correlazione tra rette/tariffe e reddito familiare effettivamente percepito.
I costi del Welfare municipale devono essere sostenuti non solo con specifiche e coraggiose scelte prioritarie di bilancio ma anche con azioni di riorganizzazione dei servizi che ne consentano l’ulteriore razionalizzazione, senza sacrificio degli standard di qualità. Questo progetto di welfare richiede che il Comune svolga un ruolo di regia e garanzia capace di focalizzare e mobilitare tutte le energie possibili, favorendo la nascita e la crescita di nuovi modi di stare nella società delle persone: le cooperative sociali, il volontariato, la cultura della responsabilità sociale delle imprese, la cittadinanza attiva.
La disponibilità di una abitazione è un diritto sancito dai trattati internazionali cui aderisce anche il nostro Paese: no a sfratti se non viene proposta una degna sistemazione alternativa temporanea o permanente. Il patrimonio di edilizia residenziale in affitto deve essere ampliato fino a raggiungere le percentuali esistenti in altri paesi europei (mediamente il 20% rispetto a quello nostrano che non arriva alla metà) anche con azioni per la acquisizione pubblica dei alloggi sfitti, di immobili inutilizzasi e abbandonati, di aree costruite in degrado.

Obiettivi concreti
Noi crediamo che gli obiettivi maggiormente qualificanti e verificabili per il Comune di Calderara di Reno, in ordine alle politiche sociali, assistenziali e sanitarie, siano i seguenti:

FAMIGLIE COLPITE DALLA CRISI
  • definire un pacchetto coordinato di interventi per i lavoratori e le loro famiglie che si trovano in situazione di difficoltà, con strumenti diversificati;
  • revisione di meccanismi di progressività delle tariffe di accesso ai servizi e di accertamento del reddito;
  • progetti di sostegno all’accesso al credito.

GIOVANI FAMIGLIE
  • Interventi integrativi di sostegno alla maternità, sia prima che dopo la nascita;
  • Promuovere e sostenere servizi di assistenza all’infanzia, verificando la qualità e la capienza delle strutture esistenti.
  • Favorire la costituzione di nidi familiari, condominiali sociali autogestiti o rafforzamenti della dotazione pubblica con il contributo delle aziende che impieghino manodopera femminile.ù
  • Creare campi che, in estate e nei periodi festivi nel resto dell’anno, diano la possibilità alle giovani coppie di lasciare in un luogo sicuro ed inclusivo, a tariffe accessibili a tutti, i propri figli.

DISABILITA’
Non sono le persone con disabilità a costituire un problema per la società civile, ma esattamente il contrario: troppo spesso è l’organizzazione della società a costituire un problema per il pieno godimento dei diritti civili da parte delle persone con disabilità. Le pari opportunità non possono che essere attuate con l’eliminazione delle discriminazioni e di ogni tipo di barriera fisica e culturale.
Si vuole rafforzare la risposta residenziale per le persone disabili, come diritto ad una vita il più autonoma possibile.
Per realizzare gli interventi strutturali per i disabili, la disabilità temporanea e la limitata autosufficienza occorre concretizzare proposte per elaborare un piano di aiuto domiciliare e di abbattimento delle barriere architettoniche.

SALUTE E MALATTIA
Data la condizione favorevole per il territorio delle Terre d’Acqua che coincide con il Distretto sanitario, va concretizzata la realizzazione della rete delle Case della Salute, ubicate i nodi di accessibilità per tutti gli insediamenti. In esse, dotate di servizi di guardia medica, di medicina di base associata e di specialistica deve avviarsi anche l’integrazione tra servizi sanitari e sociali e occorre garantire più assistenza con un modello flessibile ed integrato di interventi residenziali, semiresidenziali, domiciliari e assicurando la continuità della cura dopo le dimissioni ospedaliere.

ANZIANI
Gli anziani attivi devono essere valorizzati come risorsa del nostro Comune, garantendo loro spazi di incontro e di socializzazione al fine di evitare l’isolamento e la solitudine che porta alla perdita del desiderio di partecipazione.
Per la non autosufficienza, oltre all’impiego esteso delle risorse regionali e della loro integrazione con le dotazioni dei bilanci Comunali, è necessario istituire, a carico dell’Unione e utilizzando i servizi dell’ASP Seneca, una organizzazione delle assistenti familiari (Badando - Badabene o altro modello) simile a ciò che si fa in altre aree del Bolognese, con addestramento, tutoraggio, assistenza contrattuale e dell’eventuale recupero di rimborsi fiscali.

VOLONTARIATO
Rafforzare il rapporto con il volontariato associato stimolando con progetti e convenzioni la partecipazione e l’allargamento anche in settori, come quelli culturali e giovanili.
CASA
  • Partendo dal principio costituzionale e dei diritti ad una degna abitazione sanciti dalle dichiarazioni internazionali alle quali aderisce anche il nostro Paese, le politiche abitative giocano un ruolo importantissimo di contrasto alla povertà. Di coesione sociale ma anche di progettazione urbana;
  • Siamo assolutamente contrari all’alienazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, se non associati a nuove acquisizioni che ne mantengano e amplino l’entità.
  • La presenza di una disponibilità di edilizia residenziale pubblica (ERP), correttamente gestita, equamente assegnata permette di far fronte alle emergenze abitative e di calmierare il mercato dell’affitto.
  • A supporto dell’edilizia pubblica va sviluppato il settore degli alloggi in affitto con contratti convenzionati, normati e vigilati dal Comune e agevolati con sostanziali riduzioni di imposte e assistenza tecnica.
  • Il patrimonio di edilizia abitativa è invecchiato e in gran parte non risponde più ai criteri di sicurezza sismica, di accessibilità, di risparmio energetico. Per favorire il rinnovo e la sostituzione occorrono politiche pubbliche attive, a partire da piani di ristrutturazione urbanistica, agevolazioni fiscali, assistenza tecnica e proposte quali il teleriscaldamento, la comunità solare e le cogestione energetiche in cui stimolare l’autogestione dei cittadini e l’impiego di nuove forme di impresa cooperativa.
  • Va completata la ristrutturazione edilizia dello stabile di via Garibaldi 2, affrontando anche l’ala ora in proprietà frazionata, per la quale va costruita ex novo una proposta innovativa e sostenibile.


IMMIGRAZIONE
La “paura del diverso” nasce dalla mancata conoscenza di usi e costumi che non ci appartengono e dei principi di equità e parità contenuti nella Costituzione.
L’Amministrazione comunale si impegna a promuovere azioni sociali di integrazione, formazione civica ed inclusione. Tali azioni dovranno essere coordinate con le politiche urbanistiche utili a evitare ghetti e degrado.

POLITICHE TARIFFARIE
E’ necessario rimodulare le politiche tariffarie in maniera trasparente ma solidale, coerentemente con l’attuale situazione sociale, al fine di garantire l’accessibilità ai servizi indispensabili alla persona.
Per gli asili occorre predisporre agevolazioni nel pagamento e un aumento di fascia di famiglie avente diritto alla riduzione, in base a criteri equi e solidaristici.
La mensa scolastica e le forniture di pasti per anziani assistiti è ora centralizzata ed affidata all’unica azienda MATILDE che, a fronte di un serio impegno sull’igiene e sulla qualità delle forniture, non ha ancora raggiunto l’ottimale nel rapporto con la soddisfazione dei consumatori. C’è da migliorarlo come anche da affrontare l’annoso problema della destinazione degli avanzi che potrebbero dar vita ad un corposo settore di recupero solidale.

PARI OPPORTUNITA
Una politica ampia di pari opportunità deve essere finalizzata a mettere tendenzialmente tutti nelle stesse condizioni di fronte alle sfide della vita moderna, superando i fattori di svantaggio sociale, culturale, economico e di genere. Bisogna porre attenzione alla meritocrazia come strumento per evitare forme di discriminazione.
Favorire iniziative di consulenza e casa protetta per donne che subiscono violenza
Favorire il Microcredito

URBANISTICA E AMBIENTE
Dopo lo sforzo congiunto dei Comuni di Terre d’Acqua che ha portato alla approvazione di un unico Piano Strutturale, l’ impegno per una gestione razionale e paritaria del territorio si è affievolito e i sindaci stanno procedendo all’attuazione in modo scoordinato. Non si è nemmeno riusciti a mettere insieme un ufficio intercomunale di attuazione urbanistica e tecnica, che avrebbe consentito una riduzione dei costi, un coordinamento delle politiche di adozione e la utilizzazione più efficiente degli oneri di urbanizzazione per spese strutturali comuni. Gli uffici tecnici unitari devono essere realizzati al più presto, utilizzando il personale già disponibile nei singoli comuni, senza aumento di costi e con qualità e specializzazioni che superino il ricorso a consulenze esterne, anche nel progetto e direzione delle opere pubbliche e nella vigilanza sui cantieri. Devono essere incentivate e semplificate le iniziative per la sicurezza sismica e del traffico, la rimozione dell’amianto. il risparmio energetico, il superamento delle barriere architettoniche, utilizzando in modo coordinato i cespiti derivanti dall’attività urbanistica ed edilizia, eventuali sovvenzioni regionali, statali ed europee.
I Comuni di Terre d’Acqua hanno aderito all’iniziativa europea del Patto dei Sindaci per l’Ambiente, per il quale è in corso di stesura il Piano d’Azione. Questo non deve restare lettera morta ma essere applicato coinvolgendo i cittadini con tutti i media ed in particolare attraverso l’AGENDA DIGITALE DI TERRE D’ACQUA che può coordinarne la cronologia in collegamento con tutte le iniziative locali.
Gli insediamenti abitativi, produttivi e di servizi dei Comuni delle Terre d’Acqua, non hanno necessità di essere ampliati sacrificando preziose aree coltivabili e fertili Bisogna invece tendere alla migliore utilizzazione delle aree urbanizzate e costruite per cui la politica urbanistica non deve più tendere allo “sviluppo” come è venuto negli anni passati, ma al rinnovamento e all’ottimizzazione dell’abitato esistente, sia abitativo che produttivo, il che può comportare, se giustamente condotto, anche a un sostanziale aumento dell’occupazione nell’edilizia, maggiore a ciò che si può ottenere dando la stura alle “grandi opere” o a grandi complessi abitativi o commerciali.
Il paesaggio, cioè l’ambiente nei suoi aspetti naturali e culturali, è uno dei beni tutelati dalla Costituzione Repubblicana. Esso è connesso strettamente ai temi della qualità dell’aria che respiriamo, della regimazione e utilizzazione della acque, della produzione agricola.
Va quindi gestito seriamente, senza sprechi, tenendo conto dei suoi caratteri che sono indipendenti dai confini amministrativi.
In particolare a Calderara di reno proporremo:
  • l’annullamento della scelta operata con il Piano Operativo Comunale di espandere l’abitato con un quartiere residenziale oltre la via delle Mimose, in area critica per la regimazione delle acque di piena, proponendo altre più efficaci ubicazioni per l’aggiornamento dell’asilo nido.
  • la revisione del progetto che prevede altre due torri a nord di quelle già realizzate e invendute, con tipologie più compatibili con la struttura urbana e nuovi servizi che ne accentuino il carattere urbano.
  • una nuova sistemazione della biblioteca comunale, all’altezza delle strutture già realizzate negli altri Comuni delle Terre d’Acqua, da inserire nell’ambito circostante alla ristrutturazione dell’Area Paradisi ovvero in altra ubicazione idonea a realizzare un centro culturale polivalente per tutte le generazioni di cittadini.
  • il completamento della rete di piste ciclabili protette fra il capoluogo, le frazioni (incluse Tavernelle, Sacerno e Castel Campeggi), e le varie parti dell’abitato, connesso con analoghe reti nel Comune di Bologna e nei più prossimi abitati delle Terre d’Acqua e fornito di attraversamenti segnalati, semaforizzati e/o protetti nell’attraversamento delle strade di traffico. Il collegamento con Bologna deve tener conto anche della possibilità di realizzare una passerella sul Reno, a fianco della linea ferroviaria o che utilizzi quale supporto i “tuboni” esistenti.
  • La rinegoziazione del accordo con l’aeroporto, non più attuale per le mutate condizioni dei contraenti, che comporti fasce di aree pubbliche alberate di sicurezza per la mitigazione del rumore. l’assorbimento delle esalazioni , il collegamento pedonale e ciclabile con la località Birra e le reti ciclopedonali del Comune di Bologna
  • La rinegoziasione della convenzione per il polo di escavazione inerti di San Vitale di Reno, area di alto valore agricolo e paesistico ed ultimo cuneo verde di questo settore urbano.
  • Va recuperata a fini sociali, culturali e naturalistici l’area demaniale dei Pozzi della Renana, in via Prati, ora abusivamente occupati da Hera, esaminando anche le potenzialità dei pozzi residui ai fini del recupero e risparmio idrico per l’annaffiamento con acque non potabilizzate.
  • Va salvaguardata e fatta oggetto di studio l’area e i ruderi dell’antica chiesa di Santa Maria di Calderara e dei resti del Castello Ubaldini (Tomba Magna)
  • Un energica azione deve essere promossa per salvare ciò che rimane del complesso della Villa Paleotti e delle Botteghe Zagnoni a Tavernelle con un piano di recupero che permetta di salvare un complesso di ville (con la Terracini, la Bassi, e la Dall’Armi) di
grande importanza storica e artistica, definendo anche le aree e le visuali da proteggere dall’aggressiva e insensata proliferazione di cartellonistica pubblicitaria.
Ma il nuovo equilibrio del territorio e l’ambiente non può trovare attuazione se il Comune di Calderara non prende una chiara posizione nei confronti dei problemi di area vasta, che competeranno alla Città metropolitana Bolognese. Tale posizione dovrà trovare l’appoggio di altre forze di sinistra presenti nelle amministrazioni comunali di Bologna e dei Comuni dell’intera area. Si tratta di mettere mano all’aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) per aggiornarlo alle mutate condizioni strutturali, opponendosi allo spreco di territorio e alla soggezione alla rendita immobiliare che caratterizzano il vigente PTCP degli anni ’90. Per salvaguardare i caratteri produttivi e paesaggistici della pianura Bolognese e la vivibilità stessa degli abitati (fra i quali Calderara è particolarmente penalizzata), è necessario cancellare la devastante previsione del Passante Autostradale Nord, anche nella versione accorciata e più distruttiva del “Passantino”, accettando l’alternativa di adeguamento della Tangenziale in sede, con le debite protezioni di “ecotunnel” secondo lo schema di progetto predisposto da anni dal Comitato NO Passante e dalle associazioni Legambiente e VWF. La battaglia per queste nuove scelte di governo del territorio può essere sorretta da momenti di partecipazione dei cittadini.

RIFIUTI
Nel territorio delle Terre d’Acqua da anni esiste una gestione dei rifiuti attraverso un’unica azienda, GEOVEST, di iniziativa e proprietà pubblica indipendente dal sistema multiservizi di HERA che manifesta criticità in altri territori del Bolognese. Occorre migliorare la linea di comunicazione fra la “nostra” azienda e i cittadini, raggiungendo con il loro apporto le migliori condizioni della raccolta differenziata e del recupero delle materie prime, lo smaltimento senza incenerimenti, l’utilizzazione dell’organico, l’avanzamento tecnologico dei trattamenti e infine, rendendo sensibile e premiante la forma pubblica autogestita attraverso l’obiettivo delle equa riduzione delle tariffe.

CULTURA, TURISMO, SPORT
La cultura è un elemento portante della identità Calderarese.
E’ necessario offrire ai cittadini iniziative culturali che valorizzino l’identità, riqualificando l’arredo urbano e in particolare quello del Parco Morello.
La Pro-loco Calderara Viva è un’utile strumento autonomo per la promozione culturale del paese. Va analizzata l’opportunità di integrare i programmi delle diverse Pro-loco comunali e frazionali per rafforzarne l’immagine e l’efficenza, sviluppando anche percorsi turistico-gastronomici locali, agevolati dal fatto che tutto il territorio dei sei Comuni dovrebbe essere percorso dalla grande pista ciclo-turistica europea che dal Brennero arriva alle principali città italiane.
Lo sport deve essere accessibile a tutti e a tutte le età.
L’Amministrazione comunale dovrà effettuare una mappatura del territorio per individuare le aree preesistenti dedicate alle attività sportive e pianificare il recupero di alcune strutture disponibili
In accordo con le Federazioni sportive e le società locali promuovere attività nel pieno coinvolgimento della comunità.

A Calderara ha sede il Teatro Spazio Reno, che un tempo costituiva una attrazione per il pubblico di Bologna e nel quale i producevano e davano in anteprima spettacoli importanti fra i quali quelli famosi “del Pratello” il cui si sono fatti strada attori di fama come Joele Dix, Vito, i Fratelli Ruggeri ecc. Successivamente vi sono state ospitate una produzione stabile e una per le scuole e di cinema d’essais. Va ripensato con una specializzazione, ad esempio, per la musica e per il cinema di qualità, ad esempio in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Ridare vita al Teatro Reno permetterà anche di fornirlo dell’indispensabile impianto di climatizzazione, rendendolo frequentabile in tutte le stagioni, comprese in quella estiva.

ISTRUZIONE
Il Comune di Calderara ha assicurato negli anni alle famiglie ed ai minori politiche integrate per l’infanzia.
Oggi occorre proseguire nell’offerta di opportunità alle famiglie ed ai ragazzi e aumentare l’impegno dell’Amministrazione per “ammortizzare” le ricadute sulle famiglie e sull’infanzia dei tagli nazionali alle politiche sociali e all’istruzione, rafforzando quelle azioni integrate tra l’amministrazione, la scuola, il volontariato, l’associazionismo culturale e sportivo.
I recenti provvedimenti governativi sulla scuola hanno profondamente modificato l’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico riducendo fortemente le risorse finanziarie, il tempo scuola e l’organico degli insegnanti e del personale amministrativo e ausiliario. Anziché investire su una scuola di qualità, il Governo ha operato tagli indiscriminati su tutti gli ordini di scuola impoverendo l’offerta formativa.
In questo contesto è necessario confermare la politica di sostegno e collaborazione con il sistema formativo e le istituzioni scolastiche del territorio mettendo a loro disposizione risorse umane e culturali, finanziamenti, progetti e attività.
Il Comune deve necessariamente interessarsi del sistema di istruzione e della formazione: deve curarne gli interessi e promuovere lo sviluppo.
Naturalmente il Piano per il diritto allo studio dovrà mantenere e potenziare tutti i servizi connessi al sistema dell’istruzione: dalla mensa ai libri di testo, dai trasporti al sostegno degli alunni disabili, dal pre e post scuola alle integrazioni didattiche.
Nell’ambito dell’Unione Comunale Terre d’Acqua vanno proposte delle politiche di accompagnamento anche per i ragazzi della scuola oltre l’obbligo, accompagnandoli nella fase di formazione e di scelta dell’attività lavorativa.

SVILUPPO LOCALE – COMMERCIO – INDUSTRIA – FORMAZIONE PROFESSIONALE
Anche Calderara di Reno è stata fortemente colpita dalla crisi, è drammaticamente aumentato il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria.
La funzione del Comune non sarà solo di regolatore, ma anche di catalizzatore nella promozione dello sviluppo economico e industriale.
Fra le misure da promuovere individuiamo
- Interventi di aggiornamento e manutenzione dei siti produttivi, di razionalizzazione dei servizi, incluse le reti informatiche e l’approvvigionamento energetico;
- Miglioramento della qualità del capitale umano, valorizzando la formazione professionale continua con particolare riferimento ai lavoratori colpiti dalla crisi, utilizzando a questo fine i fondi pubblici.
E’ necessario prevedere forme ed esperienze di integrazione tra le politiche del lavoro, le politiche sociali giovanili e per gli immigrati. Alla frammentazione del mercato del lavoro ed alla complessità dei problemi sociali vanno date risposte che affrontino tutti gli aspetti e le difficoltà di cui le persone sono portatrici.

UNA CITTA’ PER I GIOVANI
L’azione del Comune in relazione alle politiche giovanili deve essere finalizzata ad una maggiore partecipazione alla vita democratica da parte dei giovani. Tramite educazione alla cultura è possibile consentire ai giovani di sviluppare quel senso critico che appare distrutto dopo tanti anni di torpore e di imbonimento televisivo.
E’ importante risvegliare la coscienza critica delle persone e ricostruire una comunità che sappia confrontarsi sui temi più disparati garantendo basi culturali solide. L’Amministrazione dovrà raggiungere questo obiettivo creando e valorizzando strutture e luoghi che facilitino l’aggregazione e l’accesso al sapere.
Ad esempio individuare luoghi nei quali favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei giovani in iniziative culturali, predisporre progetti educativi e di prevenzione (bullismo, dipendenze,….).

L’ETICA IN COMUNE

Democrazia e partecipazione
Occorre riaffermare la cultura del diritto rispetto a quella del “favore”, garantire la consultazione e divulgazione ai cittadini delle scelte strategiche dell’azione amministrativa.
Garantire forme democratiche di rappresentanza dei cittadini stranieri regolarmente presenti sul nostro territorio

Costi della politica
Monitorare e ridurre le spese di rappresentanza ma non quelle per l’educazione ai diritti costituzionali, all’antifascismo, alla memoria delle lotte per la libertà e il lavoro.

Appalti
Occorre collaborare con l’Ispettorato del lavoro e con l’ASL per il controllo dell’attività nei cantieri pubblici e privati, soprattutto al fine di contrastare i fenomeni del lavoro nero e delle violazione sulla sicurezza.
La committenza pubblica (bandi, gare, appalti, affidamenti di servizi,…) dovrà promuovere una reale concorrenza basata sulla qualità, sulla trasparenza e innovazione, modulandola sulla base delle specificità dei servizi e i diritti dei lavoratori, anche con la promozione della prevenzione e contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata.

CULTURA DELLA LEGALITA’
Proponiamo che il Consiglio Comunale adotti con voto formale il “Codice Europeo di comportamento” approvato dal Congresso dei poteri locali e regionali del consiglio d’Europa, che interviene sui temi delle campagne elettorali, dei conflitti d’interessi, del clientelismo, del cumulo delle cariche e della corruzione.
Impegnarsi a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica della pubblica amministrazione e su tutto il territorio comunale, attraverso la partecipazione attiva, la cultura della cittadinanza e progetti di formazione nelle scuole.

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