ELEZIONI CONSIGLIO COMUNALE DI
CALDERARA DI RENO (BO)
25 MAGGIO 2014
LISTA N° 1“COMUNISTI PER CALDERARA”
CANDIDATO SINDACO: CIRO RINALDI
CANDIDATI:
1. PUPINO SILVANO OPERAIO SPECIALIZZATO
2. RINALDI KATIA STUDENTESSA
3. CARACCIOLO ALBERTO SINDACALISTA
4. LAURIA GIOVANNI OPERAIO SPECIALIZZATO
5. LAURIA FABIO STUDENTE
6. BELLANOVA GIUSEPPE TECNICO ENERGIA
7. AREVALO CARLA STUDENTESSA
8. MILAZZO SARA LAVORATRICE PRECARIA
9. BATTISTI LORENZO ECONOMISTA
10. CRISPINO FILOMENA PENSIONATA
11. AGRELLO GIUSEPPE LAVORATORE PRECARIO
12. STAGNI BRUNA PENSIONATA
IL 25 MAGGIO VOTA LA LISTA
COMUNISTI PER CALDERARA
PREMESSA
Calderara di Reno è
una realtà che merita di essere governata con determinazione,
coraggio, competenza.
Bisogna
agire con la consapevolezza che il contesto economico e sociale
attuale è particolarmente delicato. Occorrerà costruire a livello
locale le condizioni per ridurre l’impatto negativo della crisi
attraverso il rilancio economico, sociale e culturale.
Si tratta,
quindi, di dare vita ad un progetto ambizioso e realistico al tempo
stesso, sul quale mobilitare le migliori energie cittadine.
Le
amministrazioni locali sono chiamate, nel quadro istituzionale, ad
una radicale innovazione delle politiche, volta ad obiettivi di
tenuta sociale e di rilancio economico.
Anche a
livello territoriale, infatti, si tratta di svolgere una concreta
funzione pubblica di qualificazione dello sviluppo, nella direzione
dell’interesse generale. La città è infatti la dimensione sociale
più sollecitata sia dai processi socioeconomici in atto (la crisi
economica e produttiva, l’immigrazione, la trasformazione dei
modelli di mobilità e di consumo, sia dal diffuso senso di
insicurezza, da una domanda di protezione che riguarda il lavoro, il
reddito, ma anche la salute e l’ambiente.
Siamo
convinti che il ruolo di regolazione del sistema pubblico resti
indispensabile per la tutela degli interessi dei deboli, nei rapporti
di lavoro, nei diritti individuali e collettivi, per la tutela dei
beni sociali, tra cui in primis l’ambiente e la salute, ribadendo
in particolare il concetto di acqua bene comune e non merce in balia
del mercato.
Il Comune
di Calderara è da anni integrato nell’Unione Comunale delle Terre
d’Acqua, con altri cinque Comuni: Anzola, Crevalcore, Sala
Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata, per un totale di
circa 80.000 abitanti. L’area della nuova realtà amministrativa
dovrebbe essere non solo più popolosa e vasta ma anche più
efficiente, meno gravosa, più trasparente ed aperta alla
partecipazione democratica dei cittadini.
Già
alcuni importanti servizi sono amministrati e organizzati in modo
intercomunale:
- l’assistenza e il welfare, attraverso SENECA la società pubblica per i servizi alla persona, che gestisce le case protette e i centri diurni per gli anziani e l’handicap e dovrà ampliare la propria attività ai settori degli asili nido, dell’assistenza sociale e del trasporto sociale (coordinando in modo più efficiente ciò che continuerà ad essere attuato attraverso associazioni di volontariato).
- La polizia municipale, fondamentale per la salvaguardia della legalità, della sicurezza sul lavoro, la sicurezza stradale e l’educazione alla stessa, la coesione sociale.
- Varie funzioni istituzionali relative al personale e alla sua gestione, alle forniture, alla organizzazione del commercio, delle fiere e dei mercati, delle manifestazioni ricreative e sportive negli spazi pubblici, delle funzioni culturali e di rappresentanza.
- I rapporti con le società dei servizi pubblici (prime fra tutte GEOVEST e il CENTRO AGRICOLTURA e AMBIENTE G. NICOLI), che sono una caratteristica positiva del nostro territorio e devono essere mantenute pubbliche, all’avanguardia per le tecniche, per il corretto impiego del personale e per la trasparenza e partecipazione dei cittadini utenti.
Lo statuto delle Terre d’Acqua incoraggia una ampia
partecipazione di tutte le forze politiche presenti nell’area e
consente una vasta partecipazione dei cittadini, che va meglio
sviluppata tramite canali trasparenti di comunicazione.
Senza indulgere a sprechi o inutili bardature, ma
attraverso aggiornati sistemi di programmazione e comunicazione,
vanno sviluppati nuove semplificazioni delle strutture comunali, sul
modello di quanto era già avviato quando fu redatto in modo
associato il Piano Strutturale Comunale delle Terre d’Acqua, cioè
costituendo organi tecnici comuni, unificando e semplificando norme e
procedure, gestendo e difendendo in modo unitario un territorio e un
paesaggio urbano e rurale che per qualità produttiva, bio
diversità, regimazione delle acque, valori storici e vivibilità può
rappresentare un importante bene comune.
I Comuni,
insieme, possono affrontare con speranza di successo anche le minacce
della crisi planetaria mettendo in esecuzione in modo diffuso,
solidale e responsabile i cambiamenti proposti con la partecipazione
di molti cittadini e lavoratori nell’iniziativa del PATTO DEI
SINDACI, con il finanziamento e lo stimolo dell’Unione Europea.
Consideriamo centrale e strategico l’investimento a
favore della scuola pubblica e dei giovani e
valutiamo le politiche per l’infanzia di primaria
importanza per una città che vuole avere una prospettiva, un domani
migliore, una comunità sostenuta da relazioni solide.
Coesione sociale, qualità della convivenza urbana,
benessere e solidarietà: sono questi gli assi portanti della nostra
proposta politica.
Calderara di Reno non ha bisogno di crescere dal punto
di vista del consumo del territorio, ma di salvaguardia e
qualificazione dello stesso. Questa realtà consegna alla
prossima Amministrazione la responsabilità e il dovere di scelte
appropriate ed efficaci in materia di bilancio, di politiche
tariffarie, coinvolgendo nelle scelte i cittadini e le
organizzazione. L’autonomia finanziaria dei Comuni implica, in
questo contesto, una responsabilità nella selezione delle priorità
e grande impegno nelle azioni di controllo e contrasto dell’elusione
e dell’evasione fiscale.
L’dea di città che proponiamo è questa: una città
che protegge, che include, investendo nei suoi servizi sociali,
educativi, sanitari, culturali, e progetta, creando le condizioni per
uno sviluppo centrato sull’innovazione, sulle qualità umane e
ambientali, sulla sostenibilità e sulle infrastrutturedel proprio
territorio.
Calderara di Reno dovrà essere una città che funziona,
una città che si muove e lavora, una città solidale e sana.
Organizzazione
Comunale
L’organizzazione
comunale, nel quadro delle funzioni associate nelle Terre d’Acqua
può giocare
un ruolo determinante nella traduzione del programma elettorale in
azioni concrete e risultati misurabili, per passare dalla volontà
politica alla gestione e alla operatività.
Il personale dell’Amministrazione
costituisce la risorsa più
preziosa, specie per un ente che, come il Comune, eroga
servizi. Una gestione trascurata e disattenta è
causa di disagio individuale che si ripercuote sull’intera
organizzazione, compromette la qualità
dei servizi e il conseguimento dei risultati.
Investire sul personale “conviene”
e nella “gestione
del personale” deve
prevalere l’orientamento
alla persona, per recepirne esigenze, bisogni e proposte.
Lo spazio delle “relazioni”
tra il dirigente e la sua struttura e tra strutture e gruppi
diversi
non costituisce uno spreco. E’
un valore sociale, misurabile in termini di incremento di
efficienza e qualità
dei servizi oltre che di benessere organizzativo e
individuale.
Le leve su cui occorre lavorare sono il metodo ed i
valori.
Il metodo deve essere improntato al rispetto dei
reciproci ambiti di autonomia tra amministratori e personale e
all’ascolto dei
dipendenti come portatori di esperienza e di un potenziale spesso non
valorizzato.
I valori devono essere quelli della trasparenza
realizzata attraverso la partecipazione e la condivisione, la
comunicazione, la rendicontazione e la verifica, della
semplificazione
(tangibile all’esterno,
in termini di velocità e
semplicità di
accesso alle pratiche e alle informazioni), dell’etica
(intesa come condivisione delle regole , legittima delle azioni e
delle procedure, responsabilità
sociale nei confronti della cittadinanza), della meritocrazia
(valorizzando le professionalità
e le competenze interne all’ente)
nel rispetto della economicità(
realizzata attraverso l’utilizzo
proficuo delle risorse disponibili e il controllo della spesa e dei
costi).
Verso la città Metopolitana
La legge che sostituisce la Provincia di Bologna con la
nuova organizzazione della città metropolitana è vigente.
Noi ci impegneremo per una costituzione del nuovo
organismo che tragga piena legittimità dalla elezione diretta del
suo Presidente e dei diciotto consiglieri che ne costituiscono il
consiglio, candidati su liste che comprendano come eleggibili in
Provincia i soli sindaci e consiglieri eletti dei comuni che la
compongono. Siamo quindi contrari alla proposta alternativa di nomina
“di secondo grado” da parte dei consigli comunali che finirebbe
per risolversi in un accordo fra i partiti più rappresentativi, non
lasciando spazio alle opposizioni e soprattutto, annullando il
giudizio sovrano degli elettori.
La nuova città metropolitana di Bologna deve avere
piena legittimità per sviluppare serie azioni di rinascita del
territorio e dei beni comuni, della cultura e della scuola, della
sanità, della mobilità pubblica senza schiacciare le autonomie dei
Comuni e delle loro Unioni am integrandone l’azione in norme e
politiche d’area vasta più semplici, partecipate e meno onerose.
Sicurezza
Troppo spesso si parla di sicurezza in termini propagandistici, vaghi
e inefficaci.
E’ riduttivo
pensare ad un concetto di sicurezza che coincida soltanto con la
tutela e la salvaguardia dell’incolumità
fisica o dei nostri beni, è
necessario invece estendere il concetto all’intero
universo in cui viviamo. Dalla tutela dell’ambiente,
alla sicurezza dei luoghi di lavoro o alla sicurezza alimentare.
Noi crediamo che la sicurezza si possa garantire solo:
a. Garantendo
il protagonismo dei cittadini e dell’associazionismo nella
creazione di
attività aggregative, culturali e ricreative su tutto
il territorio comprese le frazioni.
b. La corretta e chiara gestione della viabilità cittadina è il presupposto essenziale per
una efficace attività di controllo del territorio
(segnaletica stradale chiara e visibile,
manutenzione continua del manto stradale).
c. L’educazione alla legalità e al senso dei
diritti individuali e comuni che
scoraggi favoritismo, elusione, disuguaglianza, arroganza
Mobilità
Una città
moderna deve assumere il tema della mobilità
come elemento fondamentale per il
miglioramento
della qualità della
vita e per rendere competitivo il territorio, anche dal punto di
vista degli
insediamenti economici e produttivi.
Il sistema della
mobilità, del trasporto pubblico, animato finora da tante buone
intenzioni, è in
piena crisi perché
non si sono realizzate le promesse di un Servizio Ferroviario
Metropolitano
integrato con gli
altri trasporti pubblici e sociali che lo rendano capillarmente
utilizzabile fra tutti
gli insediamenti
abitativi, produttivi, scolastici e verso il centro di Bologna. Deve
invece essere
gestito in modo da
essere competitivo con l’auto privata sia per puntualità,
efficienza e comodità
che per costo
attraverso una tariffazione integrata e meno gravosa di quella
attuale.
L’azienda Tper
deve rimanere in mano pubblica, aperta a rispondere ai bisogni dei
cittadini,
soprattutto dei
pendolari, utilizzando al meglio l’impegno del personale. Nelle
Terre d’Acqua è
necessario
riformare la rete dei servizi di trasporto pubblico garantendo un
migliore accessibilità
fra le frazioni e
i centri urbani, fra questi e i centri della salute, le scuole
superiori, le attrezzature
ricreative, sportive commerciali e culturali nei giusti orari di
esercizio.
Welfare
– ISEE –
Casa
La crisi
economica sta mettendo a dura prova il tessuto di coesione sociale
della città. Ampie
fasce
della
popolazione (lavoratori, famiglie, pensionati, piccoli imprenditori)
si trovano a fronteggiare
difficoltà
economiche inattese.
Occorre
non limitarsi a rifinanziare ciò
che è stato
fatto finora, bensì
orientare la spesa laddove i
bisogni
sono cresciuti o sono stati trascurati. Noi crediamo che la priorità
siano le famiglie con disabili, con bambini, con anziani non
autosufficienti, con lavoratori colpiti dalla crisi.
Più
che in passato, serve rafforzare gli interventi sociali o
individuarne nuove tipologie, con l’obiettivo
di rendere più semplice,
esteso e rapido l’accesso
dei cittadini e delle famiglie ai servizi, migliorando la
correlazione tra rette/tariffe e reddito familiare effettivamente
percepito.
I
costi del Welfare municipale devono essere sostenuti non solo con
specifiche e coraggiose scelte prioritarie di bilancio ma anche con
azioni di riorganizzazione dei servizi che ne consentano l’ulteriore
razionalizzazione, senza sacrificio degli standard di qualità.
Questo progetto di welfare richiede che il Comune svolga un ruolo di
regia e garanzia capace di focalizzare e mobilitare tutte le energie
possibili, favorendo la nascita e la crescita di nuovi modi di stare
nella società delle
persone: le cooperative sociali, il volontariato, la cultura della
responsabilità sociale
delle imprese, la cittadinanza attiva.
La
disponibilità di
una abitazione è un
diritto sancito dai trattati internazionali cui aderisce anche il
nostro Paese: no a sfratti se non viene proposta una degna
sistemazione alternativa temporanea o permanente. Il patrimonio di
edilizia residenziale in affitto deve essere ampliato fino a
raggiungere le percentuali esistenti in altri paesi europei
(mediamente il 20% rispetto a quello nostrano che non arriva alla
metà) anche con
azioni per la acquisizione pubblica dei alloggi sfitti, di immobili
inutilizzasi e abbandonati, di aree costruite in degrado.
Obiettivi
concreti
Noi
crediamo che gli obiettivi maggiormente qualificanti e verificabili
per il Comune di Calderara di Reno, in ordine alle politiche sociali,
assistenziali e sanitarie, siano i seguenti:
FAMIGLIE COLPITE
DALLA CRISI
- definire un pacchetto coordinato di interventi per i lavoratori e le loro famiglie che si trovano in situazione di difficoltà, con strumenti diversificati;
- revisione di meccanismi di progressività delle tariffe di accesso ai servizi e di accertamento del reddito;
- progetti di sostegno all’accesso al credito.
GIOVANI FAMIGLIE
- Interventi integrativi di sostegno alla maternità, sia prima che dopo la nascita;
- Promuovere e sostenere servizi di assistenza all’infanzia, verificando la qualità e la capienza delle strutture esistenti.
- Favorire la costituzione di nidi familiari, condominiali sociali autogestiti o rafforzamenti della dotazione pubblica con il contributo delle aziende che impieghino manodopera femminile.ù
- Creare campi che, in estate e nei periodi festivi nel resto dell’anno, diano la possibilità alle giovani coppie di lasciare in un luogo sicuro ed inclusivo, a tariffe accessibili a tutti, i propri figli.
DISABILITA’
Non sono le persone con disabilità a costituire un
problema per la società civile, ma esattamente il contrario: troppo
spesso è l’organizzazione della società a costituire un problema
per il pieno godimento dei diritti civili da parte delle persone con
disabilità. Le pari opportunità non possono che essere attuate con
l’eliminazione delle discriminazioni e di ogni tipo di barriera
fisica e culturale.
Si vuole rafforzare la risposta residenziale per le
persone disabili, come diritto ad una vita il più autonoma
possibile.
Per realizzare gli interventi strutturali per i
disabili, la disabilità temporanea e la limitata autosufficienza
occorre concretizzare proposte per elaborare un piano di aiuto
domiciliare e di abbattimento delle barriere architettoniche.
SALUTE
E MALATTIA
Data la condizione favorevole per il territorio delle
Terre d’Acqua che coincide con il Distretto sanitario, va
concretizzata la realizzazione della rete delle Case della Salute,
ubicate i nodi di accessibilità per tutti gli insediamenti. In esse,
dotate di servizi di guardia medica, di medicina di base associata e
di specialistica deve avviarsi anche l’integrazione tra servizi
sanitari e sociali e occorre garantire più assistenza con un modello
flessibile ed integrato di interventi residenziali, semiresidenziali,
domiciliari e assicurando la continuità della cura dopo le
dimissioni ospedaliere.
ANZIANI
Gli anziani attivi devono essere valorizzati come
risorsa del nostro Comune, garantendo loro spazi di incontro e di
socializzazione al fine di evitare l’isolamento e la solitudine che
porta alla perdita del desiderio di partecipazione.
Per la non
autosufficienza, oltre all’impiego esteso delle risorse regionali e
della loro integrazione con le dotazioni dei bilanci Comunali, è
necessario istituire, a carico dell’Unione e utilizzando i servizi
dell’ASP Seneca, una organizzazione delle assistenti familiari
(Badando - Badabene o altro modello) simile a ciò che si fa in altre
aree del Bolognese, con addestramento, tutoraggio, assistenza
contrattuale e dell’eventuale recupero di rimborsi fiscali.
VOLONTARIATO
Rafforzare il rapporto con il volontariato associato
stimolando con progetti e convenzioni la partecipazione e
l’allargamento anche in settori, come quelli culturali e giovanili.
CASA
- Partendo dal principio costituzionale e dei diritti ad una degna abitazione sanciti dalle dichiarazioni internazionali alle quali aderisce anche il nostro Paese, le politiche abitative giocano un ruolo importantissimo di contrasto alla povertà. Di coesione sociale ma anche di progettazione urbana;
- Siamo assolutamente contrari all’alienazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, se non associati a nuove acquisizioni che ne mantengano e amplino l’entità.
- La presenza di una disponibilità di edilizia residenziale pubblica (ERP), correttamente gestita, equamente assegnata permette di far fronte alle emergenze abitative e di calmierare il mercato dell’affitto.
- A supporto dell’edilizia pubblica va sviluppato il settore degli alloggi in affitto con contratti convenzionati, normati e vigilati dal Comune e agevolati con sostanziali riduzioni di imposte e assistenza tecnica.
- Il patrimonio di edilizia abitativa è invecchiato e in gran parte non risponde più ai criteri di sicurezza sismica, di accessibilità, di risparmio energetico. Per favorire il rinnovo e la sostituzione occorrono politiche pubbliche attive, a partire da piani di ristrutturazione urbanistica, agevolazioni fiscali, assistenza tecnica e proposte quali il teleriscaldamento, la comunità solare e le cogestione energetiche in cui stimolare l’autogestione dei cittadini e l’impiego di nuove forme di impresa cooperativa.
- Va completata la ristrutturazione edilizia dello stabile di via Garibaldi 2, affrontando anche l’ala ora in proprietà frazionata, per la quale va costruita ex novo una proposta innovativa e sostenibile.
IMMIGRAZIONE
La “paura del diverso” nasce dalla mancata
conoscenza di usi e costumi che non ci appartengono
e dei principi di equità e parità contenuti nella
Costituzione.
L’Amministrazione comunale si impegna a promuovere
azioni sociali di integrazione, formazione civica ed inclusione. Tali
azioni dovranno essere coordinate con le politiche urbanistiche utili
a evitare ghetti e degrado.
POLITICHE
TARIFFARIE
E’ necessario rimodulare le politiche tariffarie in
maniera trasparente ma solidale, coerentemente con l’attuale
situazione sociale, al fine di garantire l’accessibilità ai
servizi indispensabili alla persona.
Per gli asili occorre predisporre agevolazioni nel
pagamento e un aumento di fascia di famiglie avente diritto alla
riduzione, in base a criteri equi e solidaristici.
La mensa scolastica e le forniture di pasti per anziani
assistiti è ora centralizzata ed affidata all’unica azienda
MATILDE che, a fronte di un serio impegno sull’igiene e sulla
qualità delle forniture, non ha ancora raggiunto l’ottimale nel
rapporto con la soddisfazione dei consumatori. C’è da migliorarlo
come anche da affrontare l’annoso problema della destinazione degli
avanzi che potrebbero dar vita ad un corposo settore di recupero
solidale.
PARI
OPPORTUNITA
Una politica ampia di pari opportunità deve essere
finalizzata a mettere tendenzialmente tutti nelle stesse condizioni
di fronte alle sfide della vita moderna, superando i fattori di
svantaggio sociale, culturale, economico e di genere. Bisogna porre
attenzione alla meritocrazia come strumento per evitare forme
di discriminazione.
Favorire iniziative di consulenza e casa protetta per
donne che subiscono violenza
Favorire il Microcredito
URBANISTICA E AMBIENTE
Dopo lo sforzo congiunto dei Comuni di Terre d’Acqua
che ha portato alla approvazione di un unico Piano Strutturale, l’
impegno per una gestione razionale e paritaria del territorio si è
affievolito e i sindaci stanno procedendo all’attuazione in modo
scoordinato. Non si è nemmeno riusciti a mettere insieme un ufficio
intercomunale di attuazione urbanistica e tecnica, che avrebbe
consentito una riduzione dei costi, un coordinamento delle politiche
di adozione e la utilizzazione più efficiente degli oneri di
urbanizzazione per spese strutturali comuni. Gli uffici tecnici
unitari devono essere realizzati al più presto, utilizzando il
personale già disponibile nei singoli comuni, senza aumento di costi
e con qualità e specializzazioni che superino il ricorso a
consulenze esterne, anche nel progetto e direzione delle opere
pubbliche e nella vigilanza sui cantieri. Devono essere incentivate e
semplificate le iniziative per la sicurezza sismica e del traffico,
la rimozione dell’amianto. il risparmio energetico, il superamento
delle barriere architettoniche, utilizzando in modo coordinato i
cespiti derivanti dall’attività urbanistica ed edilizia, eventuali
sovvenzioni regionali, statali ed europee.
I Comuni di Terre d’Acqua hanno aderito all’iniziativa
europea del Patto dei Sindaci per l’Ambiente, per il quale è in
corso di stesura il Piano d’Azione. Questo non deve restare lettera
morta ma essere applicato coinvolgendo i cittadini con tutti i media
ed in particolare attraverso l’AGENDA DIGITALE DI TERRE D’ACQUA
che può coordinarne la cronologia in collegamento con tutte le
iniziative locali.
Gli insediamenti abitativi, produttivi e di servizi dei
Comuni delle Terre d’Acqua, non hanno necessità di essere ampliati
sacrificando preziose aree coltivabili e fertili Bisogna invece
tendere alla migliore utilizzazione delle aree urbanizzate e
costruite per cui la politica urbanistica non deve più tendere allo
“sviluppo” come è venuto negli anni passati, ma al rinnovamento
e all’ottimizzazione dell’abitato esistente, sia abitativo che
produttivo, il che può comportare, se giustamente condotto, anche a
un sostanziale aumento dell’occupazione nell’edilizia, maggiore a
ciò che si può ottenere dando la stura alle “grandi opere” o a
grandi complessi abitativi o commerciali.
Il paesaggio, cioè l’ambiente nei suoi aspetti
naturali e culturali, è uno dei beni tutelati dalla Costituzione
Repubblicana. Esso è connesso strettamente ai temi della qualità
dell’aria che respiriamo, della regimazione e utilizzazione della
acque, della produzione agricola.
Va quindi gestito seriamente, senza sprechi, tenendo
conto dei suoi caratteri che sono indipendenti dai confini
amministrativi.
In particolare a Calderara di reno proporremo:
- l’annullamento della scelta operata con il Piano Operativo Comunale di espandere l’abitato con un quartiere residenziale oltre la via delle Mimose, in area critica per la regimazione delle acque di piena, proponendo altre più efficaci ubicazioni per l’aggiornamento dell’asilo nido.
- la revisione del progetto che prevede altre due torri a nord di quelle già realizzate e invendute, con tipologie più compatibili con la struttura urbana e nuovi servizi che ne accentuino il carattere urbano.
- una nuova sistemazione della biblioteca comunale, all’altezza delle strutture già realizzate negli altri Comuni delle Terre d’Acqua, da inserire nell’ambito circostante alla ristrutturazione dell’Area Paradisi ovvero in altra ubicazione idonea a realizzare un centro culturale polivalente per tutte le generazioni di cittadini.
- il completamento della rete di piste ciclabili protette fra il capoluogo, le frazioni (incluse Tavernelle, Sacerno e Castel Campeggi), e le varie parti dell’abitato, connesso con analoghe reti nel Comune di Bologna e nei più prossimi abitati delle Terre d’Acqua e fornito di attraversamenti segnalati, semaforizzati e/o protetti nell’attraversamento delle strade di traffico. Il collegamento con Bologna deve tener conto anche della possibilità di realizzare una passerella sul Reno, a fianco della linea ferroviaria o che utilizzi quale supporto i “tuboni” esistenti.
- La rinegoziazione del accordo con l’aeroporto, non più attuale per le mutate condizioni dei contraenti, che comporti fasce di aree pubbliche alberate di sicurezza per la mitigazione del rumore. l’assorbimento delle esalazioni , il collegamento pedonale e ciclabile con la località Birra e le reti ciclopedonali del Comune di Bologna
- La rinegoziasione della convenzione per il polo di escavazione inerti di San Vitale di Reno, area di alto valore agricolo e paesistico ed ultimo cuneo verde di questo settore urbano.
- Va recuperata a fini sociali, culturali e naturalistici l’area demaniale dei Pozzi della Renana, in via Prati, ora abusivamente occupati da Hera, esaminando anche le potenzialità dei pozzi residui ai fini del recupero e risparmio idrico per l’annaffiamento con acque non potabilizzate.
- Va salvaguardata e fatta oggetto di studio l’area e i ruderi dell’antica chiesa di Santa Maria di Calderara e dei resti del Castello Ubaldini (Tomba Magna)
- Un energica azione deve essere promossa per salvare ciò che rimane del complesso della Villa Paleotti e delle Botteghe Zagnoni a Tavernelle con un piano di recupero che permetta di salvare un complesso di ville (con la Terracini, la Bassi, e la Dall’Armi) di
grande importanza storica e artistica, definendo anche
le aree e le visuali da proteggere dall’aggressiva e insensata
proliferazione di cartellonistica pubblicitaria.
Ma il nuovo equilibrio del territorio e l’ambiente non
può trovare attuazione se il Comune di Calderara non prende una
chiara posizione nei confronti dei problemi di area vasta, che
competeranno alla Città metropolitana Bolognese. Tale posizione
dovrà trovare l’appoggio di altre forze di sinistra presenti nelle
amministrazioni comunali di Bologna e dei Comuni dell’intera area.
Si tratta di mettere mano all’aggiornamento del Piano Territoriale
di Coordinamento Provinciale (PTCP) per aggiornarlo alle mutate
condizioni strutturali, opponendosi allo spreco di territorio e alla
soggezione alla rendita immobiliare che caratterizzano il vigente
PTCP degli anni ’90. Per salvaguardare i caratteri produttivi e
paesaggistici della pianura Bolognese e la vivibilità stessa degli
abitati (fra i quali Calderara è particolarmente penalizzata), è
necessario cancellare la devastante previsione del Passante
Autostradale Nord, anche nella versione accorciata e più distruttiva
del “Passantino”, accettando l’alternativa di adeguamento della
Tangenziale in sede, con le debite protezioni di “ecotunnel”
secondo lo schema di progetto predisposto da anni dal Comitato NO
Passante e dalle associazioni Legambiente e VWF. La battaglia per
queste nuove scelte di governo del territorio può essere sorretta da
momenti di partecipazione dei cittadini.
RIFIUTI
Nel territorio delle Terre d’Acqua da anni esiste una
gestione dei rifiuti attraverso un’unica azienda, GEOVEST, di
iniziativa e proprietà pubblica indipendente dal sistema
multiservizi di HERA che manifesta criticità in altri territori del
Bolognese. Occorre migliorare la linea di comunicazione fra la
“nostra” azienda e i cittadini, raggiungendo con il loro apporto
le migliori condizioni della raccolta differenziata e del recupero
delle materie prime, lo smaltimento senza incenerimenti,
l’utilizzazione dell’organico, l’avanzamento tecnologico dei
trattamenti e infine, rendendo sensibile e premiante la forma
pubblica autogestita attraverso l’obiettivo delle equa riduzione
delle tariffe.
CULTURA, TURISMO, SPORT
La cultura
è un elemento
portante della identità
Calderarese.
E’ necessario offrire ai cittadini iniziative
culturali che valorizzino l’identità, riqualificando l’arredo
urbano e in particolare quello del Parco Morello.
La Pro-loco Calderara Viva è un’utile strumento
autonomo per la promozione culturale del paese. Va analizzata
l’opportunità di integrare i programmi delle diverse Pro-loco
comunali e frazionali per rafforzarne l’immagine e l’efficenza,
sviluppando anche percorsi turistico-gastronomici locali, agevolati
dal fatto che tutto il territorio dei sei Comuni dovrebbe essere
percorso dalla grande pista ciclo-turistica europea che dal Brennero
arriva alle principali città italiane.
Lo sport deve essere accessibile a tutti e
a tutte le età.
L’Amministrazione
comunale dovrà effettuare una mappatura del territorio per
individuare le aree preesistenti dedicate alle attività sportive e
pianificare il recupero di alcune strutture disponibili
In accordo con le Federazioni sportive e le società
locali promuovere attività nel pieno coinvolgimento della comunità.
A Calderara
ha sede il Teatro Spazio Reno, che un tempo costituiva una attrazione
per il pubblico di Bologna e nel quale i producevano e davano in
anteprima spettacoli importanti fra i quali quelli famosi “del
Pratello” il cui si sono fatti strada attori di fama come Joele
Dix, Vito, i Fratelli Ruggeri ecc. Successivamente vi sono state
ospitate una produzione stabile e una per le scuole e di cinema
d’essais. Va ripensato con una specializzazione, ad esempio, per la
musica e per il cinema di qualità, ad esempio in collaborazione con
la Cineteca di Bologna. Ridare vita al Teatro Reno permetterà anche
di fornirlo dell’indispensabile impianto di climatizzazione,
rendendolo frequentabile in tutte le stagioni, comprese in quella
estiva.
ISTRUZIONE
Il Comune
di Calderara ha assicurato negli anni alle famiglie ed ai minori
politiche integrate per l’infanzia.
Oggi
occorre proseguire nell’offerta
di opportunità alle
famiglie ed ai ragazzi e aumentare l’impegno
dell’Amministrazione
per “ammortizzare”
le ricadute sulle famiglie e sull’infanzia
dei tagli nazionali alle politiche sociali e all’istruzione,
rafforzando quelle azioni integrate tra l’amministrazione,
la scuola, il volontariato, l’associazionismo
culturale e sportivo.
I recenti
provvedimenti governativi sulla scuola hanno profondamente modificato
l’assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico riducendo fortemente le
risorse finanziarie, il tempo scuola e l’organico
degli insegnanti e del personale amministrativo e ausiliario. Anziché
investire su una scuola di qualità,
il Governo ha operato tagli indiscriminati su tutti gli ordini di
scuola impoverendo l’offerta
formativa.
In questo
contesto è necessario
confermare la politica di sostegno e collaborazione con il sistema
formativo e le istituzioni scolastiche del territorio mettendo a loro
disposizione risorse umane e culturali, finanziamenti, progetti e
attività.
Il Comune
deve necessariamente interessarsi del sistema di istruzione e della
formazione: deve curarne gli interessi e promuovere lo sviluppo.
Naturalmente
il Piano per il diritto allo studio dovrà
mantenere e potenziare tutti i servizi connessi al sistema
dell’istruzione:
dalla mensa ai libri di testo, dai trasporti al sostegno degli alunni
disabili, dal pre e post scuola alle integrazioni didattiche.
Nell’ambito
dell’Unione
Comunale Terre d’Acqua
vanno proposte delle politiche di accompagnamento anche per i ragazzi
della scuola oltre l’obbligo,
accompagnandoli nella fase di formazione e di scelta dell’attività
lavorativa.
SVILUPPO
LOCALE – COMMERCIO
– INDUSTRIA –
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Anche
Calderara di Reno è stata
fortemente colpita dalla crisi, è
drammaticamente aumentato il ricorso alla cassa integrazione
ordinaria e straordinaria.
La funzione
del Comune non sarà solo
di regolatore, ma anche di catalizzatore nella promozione dello
sviluppo economico e industriale.
Fra le
misure da promuovere individuiamo
- Interventi
di aggiornamento e manutenzione dei siti produttivi, di
razionalizzazione dei servizi, incluse le reti informatiche e
l’approvvigionamento energetico;
-
Miglioramento della qualità del capitale umano, valorizzando la
formazione professionale continua con particolare riferimento ai
lavoratori colpiti dalla crisi, utilizzando a questo fine i fondi
pubblici.
E’
necessario prevedere forme ed esperienze di integrazione tra
le politiche del lavoro, le politiche sociali giovanili e per gli
immigrati. Alla frammentazione del mercato del lavoro ed alla
complessità dei
problemi sociali vanno date risposte che affrontino tutti gli aspetti
e le difficoltà di
cui le persone sono portatrici.
UNA
CITTA’ PER I
GIOVANI
L’azione
del Comune in relazione alle politiche giovanili deve essere
finalizzata ad una maggiore partecipazione alla vita democratica da
parte dei giovani. Tramite educazione alla cultura
è possibile consentire ai giovani di sviluppare quel senso
critico che appare distrutto dopo tanti anni di torpore e di
imbonimento televisivo.
E’
importante risvegliare la coscienza critica delle persone e
ricostruire una comunità
che sappia confrontarsi sui temi più
disparati garantendo basi culturali solide. L’Amministrazione
dovrà raggiungere
questo obiettivo creando e valorizzando strutture e luoghi che
facilitino l’aggregazione
e l’accesso al
sapere.
Ad esempio individuare
luoghi nei quali favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei
giovani in iniziative culturali, predisporre progetti educativi e di
prevenzione (bullismo, dipendenze,….).
L’ETICA
IN COMUNE
Democrazia
e partecipazione
Occorre riaffermare la
cultura del diritto rispetto a quella del “favore”,
garantire la consultazione e divulgazione ai cittadini delle scelte
strategiche dell’azione
amministrativa.
Garantire forme
democratiche di rappresentanza dei cittadini stranieri regolarmente
presenti sul nostro territorio
Costi
della politica
Monitorare
e ridurre le spese di rappresentanza ma non quelle per l’educazione
ai diritti costituzionali, all’antifascismo,
alla memoria delle lotte per la libertà
e il lavoro.
Appalti
Occorre
collaborare con l’Ispettorato del lavoro e con l’ASL per il
controllo dell’attività nei cantieri pubblici e privati,
soprattutto al fine di contrastare i fenomeni del lavoro nero e delle
violazione sulla sicurezza.
La
committenza pubblica (bandi, gare, appalti, affidamenti di servizi,…)
dovrà promuovere una reale concorrenza basata sulla qualità, sulla
trasparenza e innovazione, modulandola sulla base delle specificità
dei servizi e i diritti dei lavoratori, anche
con la promozione della prevenzione e contrasto all’infiltrazione
della criminalità organizzata.
CULTURA
DELLA LEGALITA’
Proponiamo
che il Consiglio Comunale adotti con voto formale il “Codice
Europeo di comportamento” approvato dal Congresso dei poteri locali
e regionali del consiglio d’Europa, che interviene sui temi delle
campagne elettorali, dei conflitti d’interessi, del clientelismo,
del cumulo delle cariche e della corruzione.
Impegnarsi
a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica
della pubblica amministrazione e su tutto il territorio comunale,
attraverso la partecipazione attiva, la cultura della cittadinanza e
progetti di formazione nelle scuole.
Nessun commento:
Posta un commento