In questi
giorni sta girando sui social network e nelle mail-list un articolo
indegno che addirittura, in merito alla crisi siriana, paventa una
sorta di alleanza tra fascisti e “comunisti italiani”. L’articolo
è ignobile perché basa tutto su false allusioni e perché arriva in
un momento drammatico in cui la priorità di tutti i democratici e
gli antifascisti dovrebbe essere quella di scongiurare l’aggressione
alla Siria evitando i bombardamenti che Barak Obama si accinge a
mettere in atto. Bombe che, come già sappiamo per la Jugoslavia,
l'Iraq, l'Afghanistan e la Libia, non saranno affatto "chirurgiche"
ed "intelligenti" e che provocheranno danni e distruzione a
tutto il popolo siriano.
Ma di questo
all’estensore dell’articolo evidentemente non importa nulla,
perché preso a gettare fango sul Pdci, probabilmente perché il
protagonismo di tanti nostri militanti che in questi giorni sono
impegnati nelle tantissime manifestazioni contro la guerra, preoccupa
e dà fastidio a chi ha fatto proprio dell’ambiguità la propria
bussola politica.
Semmai fosse
necessario ricordiamo, per i distratti ed i poco attenti, che i
Comunisti Italiani sono da sempre impegnati a fianco delle lotte dei
popoli arabi per la propria emancipazione e contro forme vecchie e
nuove di colonialismo. Un impegno coerente, che dalla Palestina
all’Iraq, passando per gli altri conflitti, ha sempre sottolineato
sia il carattere antimperialista e anticapitalista, sia
l’irrinunciabile pregiudiziale antifascista e antirazzista della
nostra collocazione in queste lotte. Ricordiamo che Ouday Ramadan non
è più iscritto da tempo al nostro partito e che pertanto ogni suo
atto o dichiarazione non è ricollegabile in nessun modo al Pdci.
Rammentiamo inoltre che Fernando Rossi è uscito dal Partito dei
Comunisti italiani da ben 7 anni. Vogliamo sottolineare infine che
riteniamo sbagliata la partecipazione ad iniziative collaterali ad
ambienti dell'estrema destra, mentre ribadiamo la nostra collocazione
progressista ed anti-imperialista e la nostra vicinanza al popolo
siriano. La lotta contro la guerra in Siria (e forse proprio questo a
dare fastidio e ad attirarci campagne di fango) è un tratto
distintivo della nostra militanza politica, come testimonia la
presenza al nostro recente Congresso di Ammar Bagdache, segretario
del Partito Comunista Siriano.
Pertanto
respingiamo al mittente le accuse ignobili formulate dall’articolo
in questione, nell’auspicio che i drammatici giorni che ci
attendono possano indurre tutti a lavorare per scongiurare
l'escalation militarista e aggressivo degli Usa, della Francia di
Israele e di altri Paesi della regione verso la Siria, dove al
contrario si impone una soluzione politica e diplomatica, come ormai
chiede la quasi totalità della comunità e dell'opinione pubblica
mondiale.
Roma 6
settembre 2013
Dipartimento
Esteri Pdci
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