mercoledì 8 maggio 2013

Coopertone : la crisi delle esternalizzazioni la pagano i lavoratori e le casse comunali

Parcometro
La crisi della Coopertone scarl è un caso emblematico della crisi delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni dei servizi pubblici.

I lavoratori della Coopertone hanno appreso qualche giorno fa che non riceveranno gli stipendi arretrati, ennesimo segno della crisi della cooperativa per la quale lavorano. Questa infatti è ormai apparsa molte volte sui giornali negli ultimi anni: prima a causa di una concessione poco limpida di permessi invalidi a persone che non ne avevano pieno titolo, poi a causa di oltre due milioni di euro che questa deve al Comune di Bologna e ad Atc e Tper. Infatti uno dei compiti della Coopertone è la gestione di alcuni parcheggi e delle macchine per la sosta con le quali si paga per le strisce blu. Insieme ai lavoratori della Coopertone hanno scioperato i lavoratori di Atc sosta, per esprimere solidarietà alla loro lotta e poiché sanno che l’esito della lotta toccherà anche loro.

Riteniamo che questa situazione simbolizzi chiaramente la crisi del processo di privatizzazione ed esternalizzazione che il servizio pubblico subisce da alcuni anni. La prima cosa che colpisce è l’assoluta insipienza amministrativa: i dirigenti della cooperativa sono riusciti nello stesso tempo a “perdere” due milioni di euro di soldi pubblici e a non avere la liquidità necessaria per pagare gli stipendi ai lavoratori. Quando si dice l’efficienza del privato rispetto al pubblico! Inoltre quelli che alla fine pagano questa gestione a dir poco allegra sono i lavoratori e l’amministrazione pubblica. I lavoratori si trovano difatti a vedere il proprio posto di lavoro messo in discussione e a non vedersi pagate le passate mensilità di lavoro, in un momento di estrema crisi economica. L’amministrazione pubblica si trova senza milioni di euro, proprio nel momento in cui l’austerità europea colpisce il bilancio pubblico (e per rimediare si chiede un aumento dell’IMU). Al contempo, insieme ad Atc e Tper, si troverà probabilmente a dover porre rimedio alla situazione creata dalla cooperativa, poiché dovrà rispondere insieme a questa dei mancati pagamenti dei salari e dovrà trovare soluzione per i posti di lavoro.

Insomma, oltre al danno per i lavoratori e per il Comune, c’è anche la beffa: l’amministrazione pubblica, che la propaganda liberista ci ha descritto come inefficiente, si trova senza milioni di euro e in più dovrà pagare per i danni causati dal privato “efficiente”.

Non possiamo dimenticare che queste politiche hanno un chiaro segno europeo: l’ideale europeo è indissolubilmente legato a una visione liberista della società, che ha imposto nei decenni le liberalizzazioni, la flessibilità del lavoro e le privatizzazioni, spesso fatte di appalti e subappalti a spese dei salari e delle condizioni di lavoro. Il risultato è che a pagare tutto ciò sono i lavoratori, i cittadini di Bologna e le casse del Comune.

I Comunisti Italiani sono vicini ai lavoratori e ai sindacati della Coopertone, che lottano perché in questo momento di crisi non si perda un posto di lavoro o un euro di salario. Questi lavoratori devono sapere che il Pdci sarà al loro fianco e sosterrà tutte le decisioni che questi prenderanno insieme ai sindacati. La nostra solidarietà e il nostro impegno non mancheranno.

Il Pdci invita l’amministrazione comunale e i partiti che la sostengono a ripensare, alla luce di questo risultato disastroso, il processo che ha portato a dismettere molti servizi pubblici in favore del privato. Non solo questo non è più efficiente, ma scarica le proprie inefficienze sul pubblico.

Chiediamo a tutti i cittadini di essere vicini a questi e agli altri lavoratori in lotta nella nostra provincia. Al contempo chiediamo a tutti di riflettere sul ruolo che questa Europa ha sui lavoratori e sulla vita di noi tutti. Pensiamo sia indispensabile rigettare le politiche di austerità che ci sono imposte da Bruxelles e dalla Bce. Questo ripensamento, insieme all’impegno solidale di tutti, è l’unica via per uscire da questa crisi e per ricostruire un mondo più giusto.

Partito dei Comunisti Italiani
Federazione di Bologna

pdcibologna@gmail.com
335 837 37 77


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