domenica 5 maggio 2013

I Comunisti Italiani in piazza per il Primo Maggio

Il Pdci di Bologna in Piazza Maggiore

Il Primo Maggio è la festa dei lavoratori e viene festeggiato in tutto il mondo. Grandi manifestazioni si sono viste in tanti paesi, anche nei paesi dove i governi cercano di reprimere le manifestazioni dei lavoratori.

Questo Primo Maggio è stato particolare per Bologna, poiché ha visto sul palco di Piazza Maggiore anche i rappresentanti degli industriali, oltre a quelli dei sindacati confederali e delle istituzioni. Questa scelta, molto in sintonia con la situazione nazionale, è sembrata sbagliata a tanti lavoratori: il Primo Maggio è la festa dei lavoratori, in cui si celebrano le conquiste di oltre un secolo di lotte e in cui si ricorda il prezzo di queste lotte contro la reazione padronale. Ma soprattutto questa scelta sembra suggerire che lavoratori e imprenditori siano sulla stessa barca: o affondano insieme, oppure devono collaborare per uscirne assieme. Una visione profondamente sbagliata, che non tiene conto per esempio di molte grandi imprese che delocalizzano all’estero, abbandonando i lavoratori alla disoccupazione; o ci si dimentica delle ricchezze accumulate dagli imprenditori durante tanti anni, mentre decenni di bassi salari hanno creato solo lavoratori indebitati.

Il Partito dei Comunisti Italiani ha deciso di essere presente per tutta la giornata in Piazza Maggiore per parlare con i tantissimi lavoratori che vi si sono recati e per sostenere le ragioni del Lavoro davanti a questa visione sbagliata. Questa si è rivelata un’ottima occasione per ricordare a tanti lavoratori di come sia importante questa data, che in passato ci era stata vietata dal regime fascista. E abbiamo raccolto tantissime adesioni per la manifestazione della Fiom a Roma del 18 Maggio prossimo, dove i lavoratori daranno una risposta alla crisi e alle politiche di austerità. Infine abbiamo sostenuto le ragioni del Referendum contro i finanziamenti pubblici alle scuole private, che si terrà il prossimo 26 Maggio.

La falce e martello, i simboli del lavoro e dei comunisti, hanno così potuto incontrare tanti lavoratori, superando così l’oscuramento della stampa. I comunisti non sono spariti, come si cerca di far credere. Continuano a lottare con i lavoratori e i sindacati per migliorare le condizioni della classe lavoratrice. La condizione attuale di molti lavoratori, in cui le condizioni di difficoltà si uniscono alla mancanza di prospettive politiche, hanno mostrato a molti la necessità di ricostruire il Partito Comunista in Italia.

Questo è l’impegno che i Comunisti Italiani si sono dati all’ultimo congresso e che continuano a perseguire tenacemente, perseguendo un processo unitario verso gli altri comunisti insieme a una rinnovata ricerca teorica e storica, che permetta di prendere il meglio del Pci e del movimento comunista internazionale e di adattarlo alla situazione italiana.

Viva il Primo Maggio!







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